sabato 5 novembre 2011

Cani dei canili come carne da macello - ZOOMAFIA

Due giorni fa su Repubblica è apparsa un'inchiesta realizzata dalla giornalista Marina Cavallieri sui canili e la tratta dei cani che mi ha fatto riflettere molto.
Parto dal presupposto che sono un'amante degli animali. Ho 4 cani, tutti meticci, due presi dal canile "Amico Cane Li Gadduffi" a Sassari, e due raccolti dalla strada. Ho fatto volontariato presso lo stesso canile qualche anno fa e posso dire di conoscere, almeno in parte, le problematiche legate all'abbandono dei cani, al loro mantenimento e alla loro adozione. Tempo fa la mia veterinaria mi disse di stare attenta alla adozioni su facebook, e solo dopo aver letto l'inchiesta della Sig. Cavallieri mi si è aperta la mente.
Nell'articolo si parla di internet come mezzo di smistamento delle adozioni, spesso internazionali. Effettivamente riflettendo un attimo, è facile pensare che su Facebook o sugli altri Social ci siano profili falsi di persone che si spacciano per amanti degli animali e che invece ne organizzano una tratta illegale soprattutto verso la Germania, dove i randagi finiscono come cavie da laboratorio, pelliccie o cibo per cani.

Il business dei cani randagi pagato con i soldi pubblici

Per ogni animale detenuto in canile ogni comune spende ogni anno dai 300€ ai 1000€. Questo non impedisce  che ci siano canili lager , gestiti da aziende private, dove è facile trovare cani malnutriti, malati e detenuti in pessime condizioni. Troppo spesso si verificano misteriose sparizioni e fungoncini carichi di cani stipati senza aria che partono dal sud Italia e si dirigono in Germania e Austria. Loro vanno a morire con le più atroci sofferenze perchè diventeranno cavie da laboratorio per inutili test cosmetici e farmaceutici.

Il Rapporto Zoomafia 2010 presentato dalla LAV (analizza socio-economicamente lo sfruttamento degli animali da parte delle mafie e non) parla di 500 milioni di euro derivanti dal business dei canili e dal traffico di cuccioli. 

Nel rapporto si dice: "Sono aumentati, invece, gli interventi e le operazioni di contrasto contro l’importazione illegale di cuccioli dai paesi dell’Est: in 15 mesi, solo in base alle notizie di stampa, sono stati sequestrati 886 cuccioli, centinaia di microchips-trasponditori e di libretti sanitari, farmaci, dispositivi medici e sono state denunciate circa 41 persone, tra trasportatori, allevatori e commercianti. È aumentato, confermando l’allarme lanciato da tempo, il business legato alla gestione di canili “lager” (strutture spesso sovraffollate e inadeguate sotto l’aspetto igienico sanitario e strutturale) e il business sui randagi che garantisce agli sfruttatori di questi animali introiti stimati intorno ai 500 milioni di euro l’anno, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Solo nel 2009 i Carabinieri per la Tutela della Salute hanno svolto 1649 controlli nei canili, che hanno portato a 565 denunce, all’accertamento di 1312 violazioni amministrative e al sequestro di 5900 animali. A questi vanno sommati gli interventi e i sequestri fatti dal Corpo forestale dello Stato e dagli altri organi di polizia."

Molte associazioni animaliste denunciano traffici illeciti di randagi dall'Italia alla Germania, dove sarebbero utilizzati come cavie da laboratorio. Vi invito a leggere l'inchiesta di Il RESPIRO 

In questi paesi un cane viene pagato dai 300€ ai 500€. Studi e ricerche sulle entrate legali hanno evidenziato che la sola Germania ogni anno importa dai 300.000 ai 500.000 cani. 

Immaginatevi quanti cani vengono portati illegalmente! E quanti gatti, che non sono soggetti a microcippatura finiscono nei laboratori tedeschi?
Ci sono varie inchieste di procure di tutta Italia. Il 19 Dicembre inizierà a Napoli un processo che vede imputati i gestori del canile di Panza (Ciro Pontone e la moglie Karin Mundt, organizzatori e gestori delle adozioni, e Else Scheurlein e Jutta Heinemann, ex direttori del canile). Avevano messo su una rete di finte adozioni di cani che invece finivano in Germania in centri di sperimenazione. 
Voglio concludere, con questa frase dell'articolo di Margherita D'Amicoche mi ha molto colpita.
"Per un istante immagini che dentro una gabbie ammassata sul fondo di qualche furgone ci sia il suo cane, o il suo gatto, sottratto alla casa e alle certezze. Drogato, spaventato, confuso, solo, verso l'ignoto. E proprio perché non è impossibile, ci aiuterà a comprendere meglio il significato di questo orribile traffico, al cui riguardo è necessario ottenere immediati provvedimenti, chiarezza e giustizia."


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